Io penso positivo: carbonara!

Notizie TV
don matteo rai 1 e la carbonara come simbolo di positività

Io penso positivo, e quindi cucino la carbonara: almeno questo appare osservando l’episodio “II sacrificio della regina”, terzo della tredicesima stagione della popolare fiction ‘Don Matteo’

Don Matteo è una ben nota serie televisiva, partita con la prima stagione all’inizio di gennaio 2000, da sempre in prima serata su Rai 1. Da allora sono passate dodici stagioni e più di 250 episodi, ed attualmente è in onda, ogni giovedi sera, la tredicesima stagione della fiction.

Sostanzialmente, si tratta di una serie basata sulle capacità di intuizione e deduzione di un parroco – Don Matteo, che collabora con i Carabinieri della sua città (prima a Gubbio, poi a Spoleto) – nella ricerca della verità su vari crimini. Una serie diretta da vari registi e interpretata  (fra personaggi storici e ingressi nel cast più recenti) da Terence Hill, Nino Frassica, Maria Chiara Giannetta, Maurizio Lastrico, Flavio Insinna, Nathalie Guettà, e tanti altri, a cui si aggiunge per questa serie Raoul Bova.

Diamo ora un’occhiata alla terza puntata, trasmessa il 14 aprile us, dal titolo II sacrificio della regina. All’incirca a un quarto d’ora dall’inizio, Don Matteo si reca in carcere a visitare un indagato, tale Alfonso.

“È venuto per insultarmi, come la sua perpetua?” esordisce quest’ultimo.

“Olga mi diceva che lei ha due pregi… le dà sicurezza e…”
risponde Don Matteo, ignorando la domanda

“e…”

“Fa un’ottima carbonara” conclude Don Matteo.

“Prima di conoscerla, non cucinavo nemmeno più…”, conferma Alfonso.

Alla fine dell’episodio, quando tutte le questioni si sono risolte, Don Matteo si trova in ospedale, ove è ricoverata Viola, la moglie di Alfredo. La signora si rivolge ad Olga, la ragazza di fatto protagonista dell’episodio, con queste parole:

“(…) da quando sei entrata nella nostra vita tutto è cambiato, Alfonso ha ricominciato a cucinare la carbonara (…)”.

Insomma, carbonara come simbolo di attività, di positività, di vita! E scusate se è poco…