Nel giro di una settimana vi abbiamo presentato le ricette di due carbonare ‘milanesi’, altrettante ‘romane’, una ‘barese’… ed ora una made in the USA’!
‘La carbonara non si discute, si ama’ è uno dei motti firmati Carbonara Club. E questo amore, se è vero, non ha età, né confini. Non a caso nell’ultima settimana abbiamo presentato cuochi di ogni età (il più piccolo, Edoardo, ha solo 11 anni) – e preparazioni un po’ da tutta Italia, fra Roma, Milano, Bari…
Dunque, è il momento di dare un’occhiata a cosa succede oltre i confini nazionali, anzi addirittura Oltreoceano.
Il ‘cuoco’ di cui vi parliamo questa volta è romano, matematico. Un trentacinquenne della ‘generazione Erasmus’, a cui appartengono persone in genere abituate a portare le tradizioni familiari nelle residenze di studio, prima, e di lavoro, e quindi – per necessità, se non per virtù – anche a cucinare per se stessi, amici e colleghi.
Luca B da qualche anno vive e lavora a San Francisco, e spesso prepara piatti italiani classici – lasagne, parmigiana… – utilizzando le provviste che riporta dai viaggi in Italia oppure scegliendo prodotti di origine comunque nostrana, pur se disponibili a caro prezzo. Ci ha inviato un’immagine di una carbonara, e gli abbiamo chiesto qualche informazione al riguardo che abbiamo trasformato nella ricetta che segue.
Per due persone, Luca ha utilizzato circa 2 etti abbondanti di spaghetti (marca Garofalo, normalmente reperibile a San Francisco), 2 uova fresche intere, pecorino romano originale (pure reperibile nei negozi di specialità internazionali). In quanto al guanciale, più difficile da trovare, in questa occasione è stato sostituito da due spesse fette di bacon, pulite e tagliate in striscioline.
La preparazione è quella-base, che possiamo definire Erasmus style (ovvero semplice, efficace, priva di fronzoli): si mescolano le uova, il pecorino e il pepe – precedentemente sbattuti sino a formare una crema – con la pasta scolata al dente e con il bacon soffritto, quindi si serve nei piatti. Sic et simpliciter