Una vacanza del cactus? Una vacanza alla carbonara!

Cinema
Una vacanza del cactus? Una vacanza alla carbonara!

Una vacanza del cactus – diretto nel 1981 da Mariano Laurenti e scritto da Mariano Laurenti, Alessandro Metz, Francesco Milizia e Franco Verucci – è una classica commedia all’italiana degli anni ’80, quindi sostanzialmente – già nel titolo – una commedia degli equivoci, condita con un pizzico di sesso e di volgarità.

Non a caso i protagonisti sono alcuni degli specialisti del genere, come Anna Maria Rizzoli (che interpreta Angela), Enzo Cannavale (Giuseppe Gerboni), Bombolo (Augusto Squarciarelli), Vincenzo Crocitti (Ragionier Pistilli).

Il gruppo si reca in Grecia per una gita aziendale. Bombolo, a tavola, manifesta poca simpatia per quanto viene proposto dai locali. Lo troviamo ad esempio al minuto 30 avvicinarsi a una bella cameriera, e dirle prendendola per mano:

‘Senti, bella cocca, come te chiami’
‘Amina’
‘Hihihihi… Amina… è un po’ de tempo che te sto’ a guardà… te vorrebbe dì ‘na bella cosa… ma qui non me va… annamo qui in un posto appartatao… viè… me manni al manicomio…. viè.

Nel frattempo si svolge una scena a tavola fra gli altri protagonisti. Al minuto 31,51 un cameriere si avvicina alla porta della cucina, mentre si sente Bombolo dire
‘lasciami fare, su
‘non potere, non vogliono…’
‘ma che te frega…anvedi che bella pancetta… calda, mordida, je darei un bacione a ‘sta pancetta’
‘ma ti ho detto che non potere… se viene capo cameriere mandare via me…
daje su!
‘va bene, ma facciamo presto, eh… voi italiani tutti uguali..’
‘brava… adesso intanto te sbatti, che io intanto je do ‘na bella grattatina!

A quel punto il cameriere apre la porta e l’immagine mostra Bombolo intento a grattare il pecorino e la cameriere a sbattere le uova.
‘Senti che pecorino. L’ho portato da Roma. Lo sai voi quando c’avete un pecorino così… tze!
Anzi annamo a vede’ ‘sti spaghetti… tante volte se scociono!

Bombolo scola un’enorme pentola di pasta
‘è permesso? … ah … ah’ e poi, rivolgendosi alla cuoca ‘adesso butta giù la pancetta con delicatezza, e amore… ecco, così, con delicatezza e amore… ah … ah’
Poi si rivolge alla cameriera: ‘Ovo, con delicatezza’, mentre sospira di godimento, quindi bacia con gioia Amina esclamando ‘Bella Amina’.

Quindi, sempre sospirando di godimento, prende la gigantesca fiamminga ed esclama:
Nnamo Amina, viè a mette er pecorino…. (altri sospiri) … metti er pecorino … metti er pecorino… metti er pecorino … pare che l’hai pagato te….
… voi in Grecia non sapete magnà… la carbonara è un sogno… hai capito.. assaggiane un po’… assaggiane un po’… senti un po’… com’è? com’è?
‘Buona!’

Dopo un’altra scena che ha protagonista Cannavale, si torna in cucina: è sempre Bombolo a parlare:
Guarda come son venuti belli ardenti. ar denti.
Il cameriere dice qualcosa di poco comprensibile e poi si avvicina alla pasta. Al che Bombolo, riferito agli spaghetti:
Belli… belli.. Assaggiane, assaggiane un po’… senti che bella carbonara… ma quale cefalo alla maionese, il pollo alla flan flon… qui si fate la carbonara, i clienti pe’ entrà fanno a cazzotti…

Nel frattempo arriva il capocameriere, che richiama all’ordine gli altri camerieri, ma si accorge, sniffando e guardando in sala, che sono tutti impegnati nell’assaggio della carbonara. Ancora Bombolo:
‘Stanno a magnà la carbonara che ho fatto io… pijetene due pure te, così te se drizzeno i baffi!