A volte càpita di scoprire qualche locale appena aperto, intuirne le potenzialità e pensare che potrà avere successo e crescere. E questa è stata la sensazione quando abbiamo scoperto quasi per caso Aroma, qualche anno fa, appena dopo l’apertura, e siamo ben felici di non esserci sbagliati: già sulla precedente edizione della guida, infatti, scrivevamo. ‘(…) una delle più belle scoperte degli ultimi tempi, un neonato che sta crescendo bene… per il quale speriamo – come in altri casi precedenti ‘scoperti’ dopo l’apertura e poi divenuti star – di diventare veri portafortuna!’
Evidentemente, così è successo: la cucina è stata apprezzata, al punto che il piccolo bistrot con cucina parzialmente a vista si è spostato di pochi passi lungo la stessa via e come per magìa si è trasformato in un locale ben più grande ed accogliente, dall’arredo post moderno. Più coperti, ma l’originalità (che si esprime in simpatiche varianti sul tema, su una ‘carta del baccalà’ e qualche proposta del giorno) e la qualità dei piatti non hanno perso colpi. Senza contare che la nostra amata carbonara qui ha trovato, e trova, sempre interpretazioni notevoli, più o meno estreme (nella foto qui sotto, ad esempio, è stata preparata con la bottarga), ma sempre gustose, come del resto tutto…
La cantina non è enorme ma in grado di soddisfare anche i più esigenti, e piuttosto conveniente (anche se non proprio come agli esordi, in cui ricordiamo i prezzi da affare); servizio giovanile, comunque corretto. Insomma, confermiamo i voti e soprattutto il nostro cuore…
PS – C’è da aggiungere, a conferma della qualità dell’offerta e del crescente successo della formula ‘Aroma’, che – oltre a un locale all’estero – è stato aperto successivamente all’esercizio al Fleming un secondo locale, al Flaminio, inevitabilmente chiamato Aroma 2. In questo caso si tratta di un posto intimo, luminoso, con una piccola sala interna e un dehors sfruttabile nella bella stagione. Aroma 2 mantiene di base la stessa impostazione di cucina, cantina e ambiente (e il medesimo piacere nella frequentazione) del capostipite, dell’esemplare originale. Anzi, forse qui, anche per le dimensioni più ‘umane’, ci sentiamo ancora più a casa, Insomma, ‘bravo’ a Stefano (che ormai, vista la nostra passione per la Carbonara, non manca di farci assaggiare ogni volta una sua estemporanea variante sul tema, come quella presente nell’ultima foto) e agli altri membri della banda!
Testo, foto, valutazioni, tratti dalla Guida ai Ristoranti di Roma Selezionati dal Carbonara Club – edizione 2018 – pubblicata da motoperpetuopress srl, e successivamente aggiornati © 2018 – tutti diritti riservati –