Roma rinasce, sulle ali della carbonara

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Roma rinasce, sulle ali della carbonara

Roma non gode di buona salute, purtroppo, questo lo sappiamo tutti. Il traffico, la sporcizia, l’inciviltà, il degrado umano e architettonico a tutti i livelli hanno profondamente cambiato la Capitale, che oggi non è più – nemmeno lontanamente – la bella città di un tempo

Occore dunque darle nuova vita e lustro sì, ma come? Davide Desario sulle colonne del Messaggero del 28 marzo 2017, in Cronaca di Roma, porta avanti un’idea che, seppur non nuovissima, è sempre attuale

"Roma? Rilanciamola a colpi di carbonara" è il titolo del pezzo, che, più che un vero e proprio articolo, è un elzeviro, una dichiarazione di principio, una libera espressione del pensiero, una speranza e un’opinione

"Spaghetti all’amatriciana? No" scrive Davide. "Tonnarelli cacio e pepe? Nemmeno. Rigatoni con la Pajata? Niente da fare. Per chi non vive nella Capitale, Roma a tavola fa rima con carbonara" chiosa l’autore e – potremmo aggiungere – anche per chi ci vive, spesso e volentieri…

Ma c’è di più, perché Desario si sbilancia: "potrebbe essere questa la ricetta, in tutti i sensi, per rilanciare il turismo all’ombra del Colosseo?". Noi, ovviamente, siamo con lui, a patto però che di Carbonara cucinata con amore e competenza, e nel posto giusto, si tratti: roba di qualità e non una ricetta arrangiata, o un piatto surgelato, magari riscaldati in un microonde, in un anonimo locale nato per spennare gli incauti turisti (e, ahimé, di questi terribili ‘acchiappaturisti’ ce ne sono, anzi sono sempre di più…)